Viaggiare facile con fido
Tra qualche tempo viaggiare nel territorio Ue in compagnia del proprio amico a quattro zampe richiederà meno seccatore amministrative e, quindi, sarà molto più semplice.
Alcuni giorni fa, infatti, il Parlamento europeo ha approvato – con 592 sì, 7 no e 4 astensioni – una norma, che prevede un nuovo e più chiaro passaporto europeo per cani, gatti e furetti. Il testo integra e aggiorna quello scritto nel 2003, e nel complesso stabilisce che i lasciapassare per i migliori amici dell’uomo debbano essere rilasciati da un veterinario abilitato e debbano specificare il codice del transponder, i dettagli della vaccinazione antirabbica e altre informazioni sullo stato di salute dell’animale. In poche parole, “si sono allentate le regole e – spiega il popolare tedesco Horst Schnellhardt, relatore della risoluzione sulle norme per il trasporto degli animali da compagnia – questo dovrebbe avere un impatto diretto sui cittadini”.
In particolare, le nuove norme – che entreranno in vigore tra 18 mesi, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale – impongono l’obbligo di accertamento della validità della vaccinazione anti-rabbica, permettendo di viaggiare – si legge in un articolo pubblicato dall’agenzia di stampa Ansa -anche ai cuccioli tra le 12 e le 16 settimane che, pur vaccinati, non sono ancora immuni alla malattia. Il passaporto, rilasciato dai veterinari abilitati, dovrà inoltre riportare i dettagli della vaccinazione e altre informazioni sulle condizioni di salute dell’animale.
Al massimo potranno essere trasportati cinque animali, con eccezioni in caso di concorsi, mostre, eventi sportivi o ricreativi, come il caso delle mute di cani necessarie per trainare una slitta. Per creare un collegamento fra l’animale e il suo passaporto è necessaria l’installazione di un microchip elettronico, contenuto in una capsula di vetro biocompatibile che contiene le informazioni sulla bestiola. L’alternativa è un tatuaggio visibile. Senza di questi, l’accesso oltreconfine può essere negato.
Poiché un’operazione piuttosto invasiva, l’impianto di questo transponder – studiato per durare per l’intera vita del quattro zampe – deve essere eseguito da una persona competente, altrimenti è necessario fissare, all’interno dello Stato membro in cui si adotti tale provvedimento, delle norme relative alle qualifiche minime richieste alle figure incaricate che non siano i veterinari abilitati L’approvazione di tale norma si rivela molto importante, se si considera che “ci sono 64 milioni di gatti e 66 milioni di cani nell’Ue – tiene a specificare il popolare tedesco Horst Schnellhardt – e una famiglia su quattro ha un animale domestico”.