L’allergia al gatto si risolve con il vaccino
Il vaccino per l’allergia al gatto
L’esperto risponde sull’efficacia del vaccino per chi ‘soffre’ un animale e sul tipo di “dieta” da seguire in caso di allergia alla parietaria, alle betulle e alla frutta secca
risponde GUIDO MARCER
Domanda – Ho sempre saputo di essere allergica agli acari e sono rassegnata da tempo. La cosa che, invece,
mi pesa è che avendo un gatto da circa un anno (recuperato in strada) ho capito di essere fortemente allergica anche a lui. Ho letto da qualche parte che esiste un vaccino nuovo con un’unica somministrazione in grado di risolvere questo problema. E’ già in commercio? E’ veramente risolutivo?
Risposta – Per prima cosa la sensibilizzazione al gatto va dimostrata con appropriati test cutanei e di laboratorio. L’Immunoterapia specifica (vaccino) per gli allergeni del gatto è efficace e può essere praticata senza rischio anche continuando a tenere in casa l’animale. Il “nuovo” vaccino in unica somministrazione purtroppo non esiste (questo non esclude beninteso che possa essere messo in commercio un prodotto che millanti miracolose proprietà con una sola somministrazione). Un buon allergologo potrà prescriverle uno dei molti vaccini tradizionali, efficaci anche per somministrazione sublinguale, una volta dimostrata l’allergia. L’assunzione si fa al proprio domicilio con regolarità per almeno tre anni. Purtroppo questo vaccino è un po’ costoso, ma l’amico a quattro zampe vale qualche sacrificio.
Alimenti da evitare in caso di allergia alla parietaria
Domanda – Sono risultata molto allergica alla parietaria: cosa devo evitare di mangiare?
Risposta – I soggetti allergici alla parietaria devono fare attenzione al basilico, ampiamente utilizzato nella nostra cucina (esiste anche il gelato al basilico), alle more di gelso e ai piselli. La reazione crociata con alimenti è tuttavia piuttosto rara.
La dieta di chi è allergico ai pollini di betulla e alla frutta secca
Domanda – Qualche mese fa in seguito all’assunzione di una torta di mandorle sono dovuta andare in pronto soccorso perché mi si è gonfiata la gola e facevo fatica a respirare. In seguito, ho eseguito i test allergologici che hanno evidenziato allergia a graminacee, betulle e tutta la frutta secca. Da quel momento ho il terrore di mangiare fuori in quanto ho sempre paura perché temo che il cibo possa essere contaminato e ho paura di poter incorrere in uno shock anafilattico. Vorrei capire bene quali sono i cibi da evitare. Per esempio, se sui prodotti c’è scritto che possono essere contenute tracce di frutta a guscio li devo evitare? E per quanto riguarda l’olio di arachidi e la margarina? Mi è stato detto che l’olio viene raffinato e che quindi perde le proteine responsabili delle allergie: è corretto?
Risposta – La sensibilizzazione a pollini di Betulla comporta la possibilità di reazioni crociate con noci, nocciole, arachidi e mandorle. E’ quindi possibile che il punto di partenza sia proprio l’allergia al polline di Betulla. Lei non specifica il tipo di test allergologici effettuati, se test cutanei standard, prick by prick (Test cutanei con alimento fresco) o test di laboratorio in vitro. La prima cosa da fare è consultare un Centro allergologico qualificato che possa individuare con precisione a quale frutta a guscio lei risulta allergica (l’allergia a “tutta la frutta secca” è un po’ generico). Sono disponibili presso i laboratori di moltissimi ospedali test di diagnostica molecolare, eseguiti di routine, in grado di discriminare con esattezza a quali molecole presenti nella frutta secca lei è allergico. Oltre a individuare con precisione l’alimento colpevole, il test consente anche di valutare la pericolosità della reazione che può essere provocata dall’ingestione dell’alimento cui è allergico: non tutte le molecole infatti sono ugualmente pericolose.
Sulla base della sua storia clinica e dei risultati del test, le verranno fornite precise indicazioni su cosa evitare (nell’olio di semi e nella margarina la componente proteica è nulla o trascurabile e sarebbe inoltre inattivata dalla cottura). Se indicata, le verrà inoltre prescritta una terapia d’emergenza da portare con sé per precauzione nel caso assuma uno degli alimenti cui è sensibilizzata. In effetti allergeni “nascosti” della frutta a guscio possono essere presenti in biscotti, dolci, merendine, macedonia di frutta e altro. La pronta disponibilità di un “antidoto” per bloccare subito eventuali reazioni avverse migliorerà anche la sua qualità di vita.
* Il professor Guido Marcer è responsabile del servizio di Allergologia del dipartimento di Medicina ambientale e sanità pubblica – Medicina del lavoro dell’università di Padova